Tuttavia, è solo dalla seconda metà del 1800 che il riso torna ad essere coltivato in questa zona, per poi essere abbandonato nuovamente per via dei costi di manodopera e la mancanza di strumentazioni adatte. Fu il nipote del fondatore di Masseria Fornara Pietro Perciaccante, suo omonimo, a riportare la coltivazione del riso a Contrada Garda negli anni '60, cominciando col produrre riso originario per il Nord Italia. La qualità superiore per germinabilità del riso calabrese, l'assenza di riso selvatico e la resistenza ai funghi portarono a forti pressioni dalle ditte sementiere, che spinsero l'azienda di Contrada Garda a dedicare tutta la superficie al riso da seme: la straordinaria qualità del prodotto è stata riconosciuta dalla Fondazione Conte Giangiacomo Morando Bolognini, che nel 1990 ha insignito l'azienda agricola della medaglia d'oro per il miglior riso da seme in Italia.
Col calo della convenienza economica della coltivazione del riso da seme avvenuta a metà degli anni '90 Masseria Fornara torna a produrre riso per le riserie, iniziando a trattare il riso Carnaroli, che diverrà poi il prodotto principale della Piana di Sibari. Nel 2006 nasce finalmente il marchio Masseria Fornara, un riso di produzione propria che è stato rapidamente apprezzato dai consumatori, a tal punto da portare in circa 10 anni a lavorare e commercializzare l'intera produzione. Il riso Masseria Fornara ha ricevuto negli anni vari premi e menzioni, il più importante dei quali è il Premio Foodies di Gambero Rosso.